Se andasse in porto il piano di fusione tra NXP e Freescale, saremmo di fronte a una delle maggiori operazioni dell’industria mondiale dei semiconduttori, con la creazione di un vero colosso dei chip e dei processori embedded da oltre 10 miliardi di dollari.

Secondo IC Insights, l’accordo porterebbe le due società al nono posto mondiale nella produzione di chip, scavalcando di fatto STMicroelectronics e Renesas (a 7 miliardi di fatturato) e avvicinandosi a Texas Instruments che vanta un giro d’affari di 12 miliardi.

Richard Clemmer, chief executive di NXP e probabile CEO della “nascitura” società, ha parlato, in un comunicato stampa, di una nuova realtà leader nelle soluzioni a segnale misto a elevate prestazioni, prospettando una crescita notevole sul mercato mondiale, sulla profittabilità globale e sulle azioni di entrambe le aziende. NXP anticipa inoltre che, nel primo anno dalla chiusura della transazione, la società risparmierà ben 200 milioni di dollari.

La transazione dovrebbe chiudersi nel secondo semestre 2015. NXP intende finanziare l’operazione con 1 miliardo di dollari di liquidità proveniente dal proprio bilancio, 1 miliardo da nuove obbligazioni e circa 115 milioni di dollari di azioni ordinarie. Gli azionisti di Freescale deterranno, a fusione avvenuta, il 32% della nuova società.

Ulteriori dettagli sugli accordi in atto verranno forniti settimana prossima, in una conferenza per gli analisti di mercato.