mercato smart home Italia ASSODEL

Il mercato italiano della smart home ammonta a 380 milioni di euro. È in forte incremento, +52% rispetto al 2017. A livello europeo è tra i più significativi per ritmo di crescita. A livello assoluto, è ancora limitato se si guarda a Francia (800 milioni di euro, +47% di crescita), Regno Unito (1,7 miliardi, +39%) o Germania (1,8 miliardi, +39%).

Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of Things – School of Management Politecnico di Milano.

Smart home, i principali settori del mercato italiano

Nel mercato italiano smart home (dati 2018) le soluzioni per la sicurezza hanno la quota maggiore (35%) per 130 milioni di euro di valore. Ma a farsi notare sono gli smart home speaker, la vera novità. Oggi hanno una fetta del 16% per 60 milioni in termini di vendite, ma soprattutto hanno trainato buona parte della crescita complessiva.

Altre voci importanti sono gli elettrodomestici, 14% del totale e 55 milioni di euro di vendite; a seguire il comparto riscaldamento e climatizzazione. Segnalano gli analisti che:

“caldaie, termostati e condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione incidono per il 12% del mercato (circa 45 milioni di euro), con un incremento dovuto alla crescente integrazione con gli assistenti vocali e alla possibilità per il consumatore di ottenere benefici importanti in termini di risparmio energetico e comfort”.

Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano

Tra le rimanenti soluzioni spicca l’illuminazione, con una crescita del +50% grazie alle soluzioni di smart lighting.

Canali di vendita, online in crescita, tradizionale in calo

La rapida crescita degli smart speaker ha favorito soprattutto i retailer online e offline. Insieme incidono per il 40% del mercato con una crescita del 160% rispetto al 2017. A pagare maggiormente questa tendenza è la filiera tradizionale rappresentata da produttori, architetti, costruttori edili, distributori di materiale elettrico e installatori. Pur conservando un ruolo principale, vede calare la sua quota di mercato dal 70% del 2017 al 50% del 2018. Dalla ricerca emerge che:

“La filiera “tradizionale” continua a svolgere un ruolo importante all’interno del mercato Smart Home, con un valore di 190 milioni di euro (50% del mercato, +10% rispetto al 2017), anche se perde terreno in termini di quote di mercato (nel 2017 valeva il 70%). A fare da traino sono infatti gli eRetailer (78 milioni di euro, +140%) e i retailer multicanale (72 milioni di euro, +180%), che assieme costituiscono il 40% del mercato, sulla spinta dalle vendite degli smart home speaker e degli elettrodomestici connessi. Più limitate le vendite da parte di telco, assicurazioni e utility, che raggiungono complessivamente una quota pari al 10% del mercato”.

Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano

Startup, IoT, AI e necessità di integrazione

In questo mercato così dinamico le startup proseguono nel loro ruolo di “outsider di lusso”. Sono 141 le nuove imprese censite a livello internazionale, di cui 102 finanziate, per un totale di 1,5 miliardi di dollari di investimenti raccolti.

Veniamo così alle tecnologie smart e alla necessità di una loro integrazione. Le soluzioni Internet of Things per la comunicazione degli oggetti smart in casa sono ancora molto eterogenee, ma cominciano a emergere alcuni segnali di parziale convergenza.

Per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale, essa abilita lo sviluppo d’innumerevoli applicazioni per la smart home in grado di generare nuove opportunità di business per le imprese e di fornire un supporto concreto alle persone all’interno dell’abitazione.

Redazione Assodel

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