Larry J. Hornbeck, PhD, inventore del dispositivo a microspecchi digitali (Digital Micromirror Device, DMD) o chip DLP, dal quale è nata la tecnologia di visualizzazione DLP Cinema di Texas Instruments, ha ricevuto un Academy Award of Merit (statuetta Oscar) per il suo contributo all’innovazione nella creazione, distribuzione e visione di opere cinematografiche. La transizione dell’industria cinematografica dalla pellicola in formato 35 mm alla tecnologia digitale è pressoché definitivamente compiuta: la tecnologia DLP Cinema è ormai utilizzata nell’80% degli schermi dei cineteatri digitali.
Lo sviluppo del chip DLP è cominciato nel 1977 nei Central Research Laboratories di TI, quando Hornbeck creò i primi “specchi deformabili” per manipolare la luce in maniera analogica. Tuttavia, la tecnologia analogica non si è mai dimostrata all’altezza. Fu solo nel 1987 che Hornbeck inventò il DMD, una tecnologia rivoluzionaria che sarebbe diventata famosa come chip DLP. Alla metà degli anni novanta, TI creò il team DLP Cinema, incaricato di sviluppare un proiettore digitale in grado di offrire la stessa qualità di un film con pellicola da 35 mm. Dopo anni di prove e perfezionamenti, la nuova tecnologia fece il suo esordio nel 1999 con “Guerre Stellari: Episodio 1 – La Minaccia Fantasma”, primo lungometraggio proiettato con la tecnologia DLP Cinema. Oggi i proiettori digitali con tecnologia DLP Cinema sono installati in oltre 117.000 sale cinematografiche in tutto il mondo (fonte TI).
“È meraviglioso ricevere un premio dall’Academy. Dopo le prime invenzioni che hanno dato corpo alla tecnologia di base, sono stato molto fortunato a lavorare con i brillanti ingegneri di Texas Instruments che hanno trasformato il primo DMD in un’innovazione dirompente – ha raccontato Hornbeck, che detiene 34 brevetti negli Stati Uniti legati alla sua attività rivoluzionaria nella tecnologia DMD -. Lo sviluppo continuo di tecnologie digitali innovative per il cinema da parte del team DLP Cinema ha fatto progredire l’industria cinematografica oltre ogni immaginazione.”