Avviato un progetto europeo a quattro sulla microelettronica. Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna hanno ottenuto l’ok della Commissione Europea per ottenere un sostegno di 1,75 miliardi di euro per un progetto congiunto di microelettronica finalizzato a incoraggiare gli investimenti in dispositivi connessi a Internet.
Al progetto, che dovrebbe essere ultimato entro il 2024, prenderanno parte 29 aziende ed enti di ricerca, tra cui STMicroelectronics, Infineon, Osram, Robert Bosch, Carl Zeiss, GlobalFoundries e Murata.
La Commissione europea è del parere che il sostegno pubblico attirerà ulteriori 6 miliardi di euro da investitori privati.
Il lavoro si concentrerà su chip energeticamente efficienti, semiconduttori di potenza, sensori intelligenti, apparecchiature ottiche avanzate e materiali compositi.
Nel caso degli energy efficient chip, lo sviluppo di nuove soluzioni per migliorare l’efficienza energetica dei chip, permetterà un risparmio energetico complessivo nei dispositivi elettronici, inclusi quelli installati nelle automobili; nel caso dei semiconduttori di potenza, lo sviluppo di nuove tecnologie di componenti per elettrodomestici intelligenti e veicoli elettrici e ibridi garantirà di aumentare l’affidabilità dei dispositivi finali.
Riguardo ai sensori intelligenti più avanzati, contribuirà a migliorare la sicurezza delle autovetture.
Tutti e cinque i campi tecnologici sono complementari e interconnessi: i chip, infatti, non sono generalmente venduti singolarmente, ma sono spesso forniti come parte di un sistema integrato. Tali sistemi richiedono una combinazione di processi e tecnologie coperti dai diversi campi del progetto. Per questo motivo, i partecipanti al progetto saranno coinvolti in più di cento collaborazioni tra le diverse aree nei 40 sotto progetti strettamente interconnessi.
L’importanza del progetto e della microelettronica per la UE
Tra l’altro, questo è il primo IPCEI integrato nel campo della ricerca, sviluppo e innovazione approvato dalla Commissione dall’adozione della comunicazione nel 2014. Si tratta di uno degli “Important Projects of Common European Interest”, valutato dalla Commissione ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato.
Per poter beneficiare del sostegno nell’ambito della comunicazione IPCEI, fa sapere la stessa Commissione Europea, un progetto deve: contribuire agli obiettivi strategici dell’UE; coinvolgere diversi Stati membri; coinvolgere finanziamenti privati da parte dei beneficiari; generare effetti di ricaduta positivi attraverso l’UE che limita le potenziali distorsioni della concorrenza; essere altamente ambizioso in termini di ricerca e innovazione.
“Dopo aver valutato la notifica congiunta di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, la Commissione ha riscontrato che l’IPCEI per la ricerca e l’innovazione nella microelettronica soddisfa le condizioni stabilite nella sua comunicazione. Secondo la Commissione l’investimento nella ricerca e nell’innovazione nella microelettronica di questa portata è un importante progetto di innovazione transnazionale. Presenta un considerevole elemento di rischio e pertanto il sostegno pubblico è appropriato e necessario per incentivare le aziende a svolgere queste ambiziose attività di ricerca, sviluppo e innovazione. La microelettronica è considerata dalla Commissione una tecnologia chiave di abilitazione, che sono tecnologie che hanno applicazioni in molteplici settori e aiuteranno ad affrontare le sfide della società”.
European Commission