Un settore, quello degli analogici, che nei mercati meno evoluti ha sviluppi particolarmente significativi ma che a livello mondiale rappresenta il 13% del totale settore dei semiconduttori. Ci è sembrato interessante guardare al mercato degli “analogici” visto che nel mercato italiano, misurato con i dati raccolti dai soci di Assodel, questo settore raccoglie, con circa 191 milioni di euro, il 27% dei 715 milioni del totale dei semiconduttori venduti dalla distribuzione.

Secondo WSTS il mercato degli IC analogici nel 2015 ha contato 43,2 miliardi di dollari che sono pari al 13% dei  335,2 miliardi del totale mercato mondiale dei semiconduttori.

La classifica di IC Insights

IC Insights, noto analista di mercato, è un poco più generosa e lo stima a circa 47 miliardi di dollari dopo una crescita del 2% rispetto ai 46 miliardi del 2014. Di questi 47 miliardi il 56%, vale a dire 26,3 miliardi, sono raccolti dalle dieci società al top della classifica stilata da IC Insight e riportata in tabella 1.

analogici
La Top10 del mercato degli IC analogici (dati in milioni di dollari)

 

Texas Instruments è ancora una volta  alla testa di questa classifica e  guadagna pure qualche spicciolo sugli inseguitori grazie ad una performance leggermente migliore del mercato: +3% contro +2%.  Questo ha portato nelle casse del gigante texano poco più di 8,3 miliardi di dollari ovvero il 18% del mercato totale e l’equivalente della somma dei tre immediati inseguitori: Infineon, Skyworks Solution e Analog Device. Questo bottino ha rappresentato per i texani anche il più consistente contributo alle entrate coprendo circa il 69% del totale fatturato.

TI gioca da sempre una posizione di leadership in questo mondo ma è dal 2009 che ha raddoppiato sforzi e investimenti per dominare incontrastata questo mercato. E’ stata la prima, nel 2009, a portare in produzione gli IC analogici sui wafer da 300 mm (6 pollici). Nel 2010 ha acquisito la defunta Qimonda, spin-off di Infineon dedicata alle DRAM, trasferendone gli impianti produttivi in Texas dedicandoli ai dispositivi analogici. Poco più tardi nel 2010 ha acquisito le linee di Spansion in Giappone e quelle della fab da 200 mm della cinese Cension; entrambe immediatamente convertite agli analogici.  E poi nel 2011 il colpo grosso: l’acquisizione della rivale National Semiconductor.

Infineon guadagna una posizione e va al “2” seguita da Skywork Solution  che salta due caselle mentre  ST Microelectronics, che ha perso il 13%, ne perde tre e passa al quinto. In totale le tre Europee – Infineon, STM e NXP – raggranellano il 15% del mercato totale.

Autore: Franco Musiari