Conquistare la cima del mercato globale dei LED entro i prossimi tre anni: è l’obiettivo di Seoul Semiconductor. Per riuscirci ha pianificato una strategia che, tra l’altro, contempla un’attenzione speciale all’Europa e in particolare all’Italia. A questo proposito si evidenzia la decisione di attivare a breve a Segrate, alle porte di Milano, un regional laboratory finalizzato alle attività di ricerca e sviluppo, su cui Seoul destina a livello globale il 15% del fatturato – che assomma complessivamente a circa 1,2 miliardi di dollari.

Sono prove tecniche di leadership, programmata con criterio e non solo mirata al business. Seoul Semiconductor, infatti, presta molta attenzione alla quality of life, come rileva Carlo Romiti, neo vice president sales Emea. La nuova carica arriva dopo una grande esperienza in questa realtà d’importanza globale, nella quale lavora già da 12 anni, avendo ricoperto diversi ruoli strategici. Il suo precedente incarico di General Manager South Europe va a Paolo di Stefano.

Romiti ha fatto visita a ILLUMINOTRONICA e in quell’occasione l’abbiamo incontrato e abbiamo approfittato per farci illustrare i prossimi passi della società.

Partiamo dagli obiettivi globali: quali saranno i prossimi passi di Seoul Semiconductor?

Per quanto riguarda gli obiettivi, la strategia corporate va verso due direzioni: la prima mission è diventare entro il 2022 il primo produttore di LED a livello mondiale per fatturato. Oggi ricopriamo il quarto posto assoluto e il secondo senza captive market. La seconda direzione, da considerare come vision, ha un intento puramente etico: l’attuale CEO nonché fondatore vuole cambiare in meglio il mondo. Centrare obiettivi di business è certamente prioritario, ma altrettanto cruciale è migliorare la qualità della vita delle persone. Come ci si prefigge di farlo? Attraverso la tecnologia.

Veniamo ora alla vostra presenza in Europa. Come si struttura?

Nel continente, Seoul Semiconductor dispone già oggi di tre uffici, conta su 40 persone e su un team dedicato di ingegneri. Disponiamo quindi di un organico più nutrito rispetto ai nostri principali competitor: abbiamo un headquarter a Monaco, un ufficio a Milano e uno a Dusseldorf, avviato giusto poche settimane fa. Per quanto riguarda la sede milanese stiamo pianificando di spostarci in uno spazio più grande a Segrate sia perché il team si è allargato sensibilmente sia perché conteremo su un regional laboratory finalizzato alle attività di R&D. L’attività milanese si andrà a sommare a quella di Monaco, aggiungendo un ulteriore punto di riferimento, contando sulla presenza di ingegneri italiani e coreani che progetteranno in sinergia il design del modulo. Questi laboratori hanno lo scopo di far dialogare i tecnici con i corrispettivi aziendali per arrivare a definire il modulo su misura per le esigenze del cliente. Il lab italiano sarà più dedicato al Sud Europa, mentre quello tedesco maggiormente orientato al centro Europa.

Redazione Assodel

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