Stiamo entrando in un’era in cui i dispositivi possono vedere piuttosto che rispondere al touch.

I recenti smartphone lanciati da Apple (iPhone X), Huawei (Mate 10) e Google (Pixel 2 e Google Clips) stanno iniziando a spostare l’attenzione da ciò che vediamo e facciamo con i nostri dispositivi, a ciò che i dispositivi vedono e fanno per noi.

Le principali caratteristiche come la sicurezza (ad esempio, Apple Face ID), il social networking (Apple animojis) e il contenuti (Google Clips) sono i primi esempi di questa confluenza di visione artificiale, intelligenza artificiale (AI) e apprendimento automatico.

Questi dispositivi evidenziano anche una tendenza in cui sia la visione artificiale che l’intelligenza artificiale si spostano verso il dispositivo finale invece di affidarsi al cloud, generando ulteriori opportunità di mercato per i fornitori di chip per introdurre SoC e GPU più solide e soluzioni come acceleratori e VPU.

Secondo ABI Research, si prevede che entro il 2022 oltre 650 milioni di dispositivi mobili supporteranno applicazioni di visione più avanzate sul dispositivo.

 

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