Come sta andando il mercato dell’elettronica italiana nel 2018? La risposta ce la offre l’osservatorio di Assodel (Associazione Italiana Fornitori Elettronica) che, come ogni trimestre, ha tastato il polso al mercato in occasione dell’incontro associativo dell’8 maggio.

 

Si parte con il piede giusto

Stando alle rilevazioni di Assodel, i primi tre mesi dell’anno hanno registrato un risultato decisamente positivo: +9% su base tendenziale (1Q 2018 vs 1Q 2017) e +25% su base sequenziale (1Q 2018 vs 4Q 2017) per un fatturato complessivo di 360 milioni di euro.

In particolare, gli IP&E e i sistemi hanno messo a segno un indice tendenziale superiore al 13%. Anche i semiconduttori hanno avuto un risultato positivo, leggermente un po’ meno brillante: +7% a livello tendenziale.

 

Mercato dell’elettronica: indice book-to-bill

L’indice book-to-bill (B2B) è stato buono, pari a 1,10: a fronte di un fatturato di 360 milioni di euro l’ordinato è stato di 396 milioni di euro.

Un B2B positivo dimostra che il valore degli ordini supera quello del fatturato e la differenza va a incrementare il portafoglio. Se misuriamo questo delta negli ultimi due trimestri notiamo che il portafoglio ordini è incrementato di circa 125 milioni di euro. L’ottimo livello dell’indice è stato sostenuto soprattutto dai semiconduttori che hanno messo a segno un ottimo 1,11 il cui peso è pari a quello della famiglia, che conta per il 65% del fatturato totale.

Anche gli IP&E hanno fatto registrare un ottimo risultato pari all’1,10 e che pesa per il 29% sempre del fatturato totale.
L’unica nota meno brillante è quella che riguarda la famiglia dei sistemi che comprende display, componenti per il wireless, PC industriali e alimentatori: ha raggiunto un B2B appena appena superiore all’unità: 1,02.

 

Le famiglie di prodotto più performanti

Entrando più nel merito, la crescita dei semiconduttori è stata trainata da alcune famiglie di prodotto.

Sensori (+71%) e memorie(+31%), insieme agli opto (+21%), hanno avuto una crescita a due cifre molto importante. Ma anche discreti, logiche e micro hanno avuto buone performance, seppur più vicine al valore medio del 7,9%. La voce ‘analogici’ è l’unica ad avere espresso, stranamente, un tendenziale negativo. Il fatturato del settore resta  comunque record, pari a 234,6 milioni di euro.

Dal canto loro, la crescita degli IP&E è stata sostenuta da condensatori (+19%) e connettori (+22%), mentre resistori e altri passivi si sono dimostrati un po’ più spenti rispetto al valore medio. Il fatturato del comparto è stato di 105 milioni di euro.

 

Commenti a caldo dei partecipanti

M. Maitti, Elettromeccanica ECC:
Tutti abbiamo visto un allungamento dei tempi di consegna. Ma in pochi stiamo vivendo un rescheduling degli ordine… La situazione non quadra. Lo shortage può aver influenzato il fatturato? Il rischio è che tra qualche mese si possa assistere a un crollo del mercato.

G. Braga, Arrow Electronics:
Il quarto trimestre 2017 è stato altissimo e quindi è normale che l’indice B2B sia leggermente diminuito. Non poteva andare avanti così! In questo momento c’è panico nel mercato per via delle consegne. I clienti non sanno capire cosa arriverà in ritardo e cosa no…

F. Musiari, Assodel:
Secondo un Rapporto di EPS News, c’è una forte sensazione che ci siano dei clienti con “double booking” sul mercato. La stima parla addirittura di un 40%.

A. Beltracchini, ON Semiconductor:
Per il momento non si vedono cancellazioni di ordini (almeno nella prima metà del 2018), quindi non trovo conferma su questo possibile fenomeno di double booking.

D. Caserta, SGE-Syscom:
I dati dei passivi sono influenzati dai forti incrementi di prezzo che si sono verificati negli ultimi 5 mesi. Un incremento legato agli allungamenti di tempi ma anche agli aumenti sui ceramici, sui chip resistor e su certi prodotti (a volte anche del +200%).

F. Rotta, Renesas:
Non vedo fenomeni di double booking o di rescheduling al momento. Abbiamo una domanda che sta mettendo in crisi le capacità produttive, quello sicuramente.

M. La Ciacera, Rohm Semiconductor:
La domanda è connessa alle necessità del mercato. Ci sono delle applicazioni (es. veicoli elettrici) di cui non conosciamo bene la velocità di espansione. Quindi questo shortage è correlato ad applicazioni ongoing e ad applicazioni ad alto tasso di innovazione. Il mercato è ancora più difficile da prevedere!

R. Balconi, Darton:
Il problema è che le materie prime ci sono ma non ci sono implementazioni delle linee di produzione.  Non è come in passato quando mancava il tantalio o altre materie prime. I produttori aumentano i prezzi e aumentano i margini. E intanto i tempi si allungano.

 

Cosa dicono i guru del mercato internazionale

Secondo SIA (Semiconductor Industry Association), il mercato continua a mantenere una situazione di crescita. Si parla di un +22% a marzo 2018 vs marzo 2017. Anche l’Europa ha finalmente raggiunto la stessa performance registrando un +21%.

I dati DMASS (Distributors’ and Manufacturers’ Association of Semiconductor Specialists) si allineano a quelli presentati da Assodel per i semiconduttori: +13% l’indice sequenziale e +9% l’indice tendenziale con un fatturato europeo pari a 2 miliardi di fatturato.

Infine, WSTS (World Semiconductor Trade Statistic) sostiene che il mercato, a livello mondiale, è cresciuto in dollari del 20,3% (dati di febbraio 2018). L’europa in dollari ha registrato un incremento del +21% ma in euro la crescita è stata di + 5,5% soltanto. L’Italia sarebbe andata meglio della media europea, con un +7%.

 

Distributori: l’evoluzione della specie

In occasione dell’incontro associativo dell’8 maggio rivolto esclusivamente alla distribuzione elettronica, si è parlato del ruolo del distributore (specialmente di quello regionale, nazionale o specializzato) in un mercato che sta complessivamente cambiando.

Il confronto/dibattito, coordinato da Pino Cosenza di Rutronik e Domenico Moretti di Melchioni, si è posto alcuni importanti interrogativi: come rapportarsi ai manufacturer di fronte a una continua diminuzione dei margini e a obblighi sempre più stringenti? Come evolvere per non essere schiacciati da modelli di business globali che assomigliano sempre di più a quello di Amazon? Cosa fare come associazioni per raccogliere e portare avanti le esigenze della distribuzione elettronica specializzata? L’argomento sarà approfondito nel prossimo numero della rivista e sul sito assodel.it!

 

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