Dal 2007 a oggi la Regione Lombardia ha supportato le aziende lombarde nelle loro attività di espansione sui mercati esteri, lo ha fatto in modo “disordinato”, con risorse molto limitate, ma lo ha fatto, negli ultimi anni approfittando dell’“accordo di programma” con il sistema camerale, in pratica subappaltando alle Camere di Commercio lombarde il tema internazionalizzazione.

Solo una piccola parte delle risorse è stata attinta dai fondi regionali, la gran parte dei soldi sul tavolo sono stati erogati dalle Camere di Commercio! Quindi attinti dalle imprese stesse che pagano i “diritti camerali” ogni anno. Le imprese hanno sempre lamentato la scarsità dei fondi regionali disponibili, specie dal 2011 in poi, con la crisi che “mordeva” e non ne voleva sapere, come oggi, di finire… Oggi cosa succede? Le Camere di Commercio sono in crisi per la nota riduzione (-35% dei diritti camerali). Chi ha “suggerito” a Matteo Renzi di azzoppare il cavallo senza proporne il cambio con uno nuovo? Bella trovata che si ritorce sulle aziende stesse che rischiano di non ricevere alcun supporto nella loro sfida contro i loro concorrenti di tutto il mondo!

E’ evidente a tutti che oggi e in futuro è soprattutto l’export che sostiene le Pmi e la manifattura italiana e che sono queste due voci a mantenere in piedi il cosiddetto Welfare.

E oggi? siamo in attesa dalla Regione Lombardia del bando 2015, quello che dovrebbe tracciare le linee di azione attingendo ai fondi generati da quelle tasse che le imprese di casa nostra pagano con il coefficiente più alto di tutta l’Europa comunitaria. Ma qualcuno ha avvisato il Governatore  Maroni e i suoi Assessori che l’anno è cominciato, che gli eventi si succedono, che le aziende hanno i conti da pagare e che vorrebbero sapere come tutti coloro che puntualmente in occasione delle elezioni parlano di “misure shock in grado di far ripartire l’economia” pensano di dare una mano…?

Dire che ancora “non si sa nulla” è falso e fuorviante: si sa che ri-coinvolgere il sistema camerale è pura utopia, si sa che la Regione vuole ricorrere ai finanziamenti europei (sic!), si sa che per pianificare le attività nel 2015 le aziende avrebbero dovuto disporre di informazioni e di una chiara programmazione almeno da settembre 2014, si sa che nel 2015 vi sarà l’Expo (!), si sa che la Regione continua a dire che mancano i fondi.

I fondi ci sarebbero anche, basterebbe non sprecarli o almeno spiegare ai soliti noti che si fa un po’ per uno: se le attività di internazionalizzazione sono strategiche, non si devono buttare 30 milioni di euro per un referendum stile Catalogna, non di devono destinare 40 milioni di euro alla voce “comunicazione” (!!): non si devono finanziare le startup (il cui 50% cessa l’attività entro 24 mesi), ecc. Alle imprese ne basterebbero poco più di un decimo per continuare a portare la bandiera sui mercati di tutto il mondo. La Regione Lombardia deve, e con urgenza, riprendersi in prima persona la gestione dell’internazionalizzazione, se mancano le idee si potrebbe anche chiedere a quei soggetti sul territorio che da quasi un anno chiedono un confronto “per il quale i tempi non sono maturi, sic!”

Perché quelle realtà, i Consorzi export in primis ma non solo loro, hanno ogni giorno al telefono centinaia di Micro Piccole e Medie Imprese che avanzano proposte e non semplici lamenti… Se Expo è così strategico da giustificare che tutto quanto viene  raggranellato  a ciò vada destinato, va detto che per avere qui come ospiti operatori di tutto il mondo siamo in pauroso ritardo. Ma che esiste anche un mondo sterminato di imprese la cui sopravvivenza e il cui sviluppo va oltre l’Expo e ha per confini il Mondo.

Per gestione si intende destinare risorse adeguate e strutturarsi per essere soggetto attivo primario su questo tema, deve non contare su Bruxelles per i fondi, risorsa incerta e in caso da destinare a progetti speciali, la Regione Lombardia deve dimostrare con i fatti di meritare di occuparsi di internazionalizzazione aiutando davvero le imprese.

Lo vuole fare? Altrimenti abdichi al problema che ai tempi dei Decreti Bassanini la vedevano così entusiasta di questo nuovo ruolo.

Fonte: Federexport