“La competitività dell’Italia è migliorata ma più lentamente degli altri, scivolando di un posto, al 44esimo” scalzata dalla Russia. Ecco quanto emerge dal Forum economico mondiale (WEF) nel suo rapporto annuale sulla competitività, che vede nella crisi delle banche il principale freno italiano: le riforme hanno migliorato la situazione, ma pesano burocrazia, fuga dei talenti e tempi lunghi nell’attuazione del jobs act.
A livello globale, il Global Competitiveness Report 2016-17 segnala un generale calo dell’apertura delle economie mondiali, stimoli monetari non sufficienti a rilanciare la crescita senza una forte competitività. Svizzera, Singapore e Usa restano sul podio anche in questa edizione, ma “il calo dell’apertura economica sta danneggiando la competitività e rende più difficile spingere una crescita sostenibile e inclusiva“, dice Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del WEF.