Il 2020 sarà un anno cruciale nelle dinamiche occupazionali legate all’intelligenza artificiale (AI).
Secondo Gartner, l’AI diventerà un “motivo” di lavoro positivo, creando 2,3 milioni di posti di lavoro, pur eliminandone 1,8 milioni.
Il numero di posti di lavoro interessati dall’AI varia a seconda del settore, fino al 2019: l’assistenza sanitaria, il settore pubblico e l’istruzione registreranno una domanda di lavoro in continua crescita mentre la produzione sarà la più colpita.
A partire dal 2020, la creazione di posti di lavoro legati all’AI passerà in positivo, raggiungendo due milioni di nuovi posti di lavoro nel 2025.
Entro il 2022, un lavoratore su cinque impegnato in compiti prevalentemente non di routine si affiderà all’AI per svolgere un lavoro.
Infine, nel 2021, l’aumento di intelligenza artificiale genererà 2,9 trilioni di dollari di valore commerciale e recupererà 6,2 miliardi di ore di produttività dei lavoratori.
Tuttavia, segnala Gartner “ora è il momento di incidere davvero sulla direzione dell’AI a lungo termine”.
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