Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il Pil mondiale, nonostante il calo dei prezzi del petrolio, è destinato a rallentare. L’Italia, in particolare, nel 2015 crescerà dello 0,4%, per poi accelerare nell’anno successivo con un +0,8%. Nel panorama di globale debolezza delle economie euro, frenano anche Germania e Francia, mentre la Spagna risale. L’unica crescita stabile sarà quella degli Stati Uniti.
‘‘La revisione al ribasso riflette la rivalutazione delle prospettive di Cina, Russia, dell’area euro e del Giappone, ma anche l’attività più debole dei maggiori esportatori di petrolio in seguito al calo dei prezzi del greggio – afferma l’Fmi – La crescita più debole per il 2015 e il 2016 mette in evidenza il bisogno urgente di riforme strutturali in diverse economie”-
L’Italia è ultima del G7, ma il Pil di Eurolandia crescerà quest’anno dell’1,2% e, nel 2016, dell’1,4% (rispettivamente -0,2 e -0,3 punti percentuali rispetto a ottobre).