I membri di WSTS, che si sono incontrati a Vienna dal 23 al 26 di maggio, hanno pubblicato la solita previsione di primavera, con un 2016 rivisto in netto peggioramento rispetto alle previsioni di tre mesi fa.
Il 2015 WSTS (World Trade Statistics) lo aveva già consolidato a febbraio, con una edizione inattesa, nata dal fatto che il Q4 2015 aveva avuto un andamento decisamente meno positivo delle previsioni datate novembre. Vale la pena rivedere i dati in Tabella 1, nella loro distribuzione regionale, per confermare il pessimo andamento dell’Europa, che ha segnato un pesante -8,5% e una perdita di fatturato di circa 3,2 miliardi di dollari.
Il 2016 è visto in peggioramento
Ma la cosa più significativa di questa edizione sono le previsioni per il 2016 soprattutto se comparate con le previsioni pubblicate non più di tre mesi fa. Il 2016 viene visto oggi al -2,4% a livello mondiale, mentre nella edizione precedente era quotato al +0,3%, un peggioramento di 2,7 punti percentuali! E questa volta la causa non è l’Europa che viene addirittura vista in miglioramento dal -1,6% al -0,1% di questi nuovi dati.
In questo caso è l’area Asia-Pacifico (leggi Cina, Taiwan e Corea) che passa da un +0,2% a un -1,2%. Un peggioramento che riprende e conferma le difficoltà ormai note del dragone cinese che ovviamente si ripercuotono anche sul settore dell’elettronica. Ma anche dalle americhe vengono notizie poco confortanti visto che il panel di WSTS ha rivisto le previsioni di questa area geografica dal +1,3% al -7,3%, un taglio di 8,6 punti percentuali. Quindi anche l’economia americana, almeno sul fronte della elettronica, viene valutata in difficoltà dai guru del WSTS.
Nella tabella sopra sono anche riportate, come di prammatica, le previsioni per i due anni successivi… ma ci sarà tempo di commentarle in autunno, quando forse saranno leggermente più affidabili.
Guardando alle famiglie di prodotto
Sono i dati sottostanti a riportare gli scenari che WSTS ha proiettato guardando alle diverse famiglie di componenti. Ma non è la solita tabellina nel formato WSTS: focalizzando l’attenzione sulle differenze tra le previsioni precedenti e quelle sul 2016, l’abbiamo ricostruita. Partendo dai circuiti integrati si mettono in evidenza le memorie, che passano da -7,9% al -10,2%; la cosa non sorprende, visto che sono dispositivi ad elevata “commoditizzazione” e più soggette di altri alle guerre dei prezzi.
Sorprendono invece le logiche, che da una previsione positiva al +3,5% passano sul lato opposto, al -2,5%, perdendo la bellezza di cinque punti percentuali. E i micro non sono da meno, passando dal +3,6% al +0,6% in flessione di tre punti, una fetta non trascurabile. Queste due famiglie – logiche e micro – che perdono più del mercato nella sua globalità, saranno molto probabilmente soggette anche a una erosione di prezzo.
Si salvano invece gli IC analogici che, rispetto alle previsioni di febbraio cedono solo 0,7 punti percentuali. Quindi, in totale, i circuiti integrati passano da crescita zero a una flessione del 3,4%.
Delle rimanenti tre famiglie sono ancora gli opto a vedersi ridotti nelle stime per il 2016, che li portano dal +3,2% all’1,8%. Dopo queste cadute, sorprendono positivamente discreti e sensori, rivalutati anche in modo significativo. I primi passano da una crescita negativa a un positivo +0,5% mentre i secondi vedono la loro crescita quasi raddoppiare, passando da un +3,6% a un +7,6%.
Autore: Franco Musiari