Il World Semiconductors Trade Statistics chiude un 2015 pressoché in pareggio – 2 punti sotto alle stime precedenti – e fa proiezioni molto caute sugli anni a venire. Secondo WSTS il 2015 chiude con un fatturato totale a livello mondiale di 336,4 miliardi di dollari che supera di soli 550 milioni il risultato del 2014; un misero +0,2%. Smentendo le previsioni della primavera che davano un 2015 al +2,3%.
Pesano su questo risultato (vedi la parte superiore di Tabella 1) sia l’Europa con un -8% che il Giappone con un -10%. Flessioni legate principalmente alla rivalutazione del dollaro sia sull’euro che sullo yen giapponese. Una conversione dei dati delle due regioni citate nelle valute locali porterebbe a risultati decisamente migliori soprattutto per l’Europa. Ma da sempre questo mercato è misurato in dollari!
Solamente l’area Asia-Pacifico – escluso il Giappone – riporta una crescita del +4% che contribuisce ad evitare un segno meno sul totale. La conseguenza è che Europa e Giappone perdono ancora quote di mercato un altro punto percentuale che se ne va e si sposta sull’area asiatica. Marginale la quota persa dalle Americhe, un decimo di punto quasi non misurabile.
Sul fronte dei prodotti
Anche sul fronte dei componenti, sempre guardando al 2015, si trovano diversi segni negativi. Il più pesante ha colpito i discreti quasi al -7%, ma anche tutta la porzione degli IC digitali mostra segni di sofferenza, anche se non drammatici.
Negli analogici si distinguono gli Analog Signal Converters (+17%) e i Communications Analog (+9%) che portano la famiglia al +2,5%. I micro flettono nel totale ma le MCU a 32bit crescono di un bel 14% e i DSP per l’Automotive volano al +28%. Nelle logiche si distinguono i Display Drivers (+12%), i Touch Screen Controllers (+31%) e Communications Logic/short range (+13%).
Guardando al 2016
I partecipanti al WSTS vedono un +1,4% per l’anno-su-anno del totale mercato e assegnano questa crescita (4,6 miliardi) per un terzo alle Americhe (1,6 miliardi)e per due terzi all’Asia-Pacifico (2,6 miliardi), mentre l’Europa rimane l’unica a segnare il passo con una flessione, marginale ma sempre una flessione. Sembra che i partecipanti sentissero che la crisi dell’industria cinese era dietro l’angolo (oggi sembra che abbiamo superato l’angolo) e hanno previsto una crescita che, se comparata con quelle del passato, potremmo definire marginale.
Sul fronte della componentistica un solo segno meno è quello delle memorie (-3%) e crescite molto bilanciate su tutti gli altri comparti. Solo l’optoelettronica ha un guizzo al +5% spinta probabilmente dai LED che continuano la loro corsa.
Autore: Franco Musiari