datimercatoHut-31marzo-assodelCome si è comportata la domotica nel 2015? Certamente non ha deluso le aspettative, con circa 440 milioni di euro di fatturato complessivo stimato sulla base delle principali analisi nazionali. Sono altrettanto buoni i dati relativi all’ultimo trimestre e al consuntivo del 2015 relativi alle aziende del gruppo Hut di Assodel, presentati il 31 marzo nella sede associativa di Milano. C’è grande movimento, sicuramente grazie all’Ecobonus, esteso nel 2016 agli impianti di home automation, ma anche alle novità tecnologiche, a una sottile ma percepibile ripresa delle nuove costruzioni, e alla riconferma della centralità del mercato delle riqualificazioni e ristrutturazioni di vecchi edifici. Una ristrutturazione che resta senza dubbio centrale nel business di ogni azienda e di ogni professionista.

Emerge inoltre, ancora una volta, la centralità dell’installatore, figura chiave del mercato che Smart Hut vuole sottolineare con un ambizioso progetto di formazione e qualificazione, in collaborazione ENEA, all’interno del progetto Bricks, per la costruzione di un percorso nazionale ed europeo per la certificazione degli installatori di impianti domotici, ovvero gli smart home specialist.

Il panel cresce… al +22,9%

Il consolidato di Hut proviene oggi da un panel di aziende ampio e significativo, che conta 68 milioni di euro di fatturato e una crescita del 22,9% nel 2015 rispetto al 2014. Il quarto trimestre 2015, in particolare, ha chiuso con un +31,5%, dovuto alle ottime performance di alcune aziende del panel. Passando alle singole componenti del mercato, vediamo come il business legato al filato sia ancora importante, con uno share del 55,5%. Il wireless tuttavia cresce rispetto alla precedente indagine e si attesta al 41,5%.

Nuove costruzioni, qualcosa si muove

Quanto ai settori applicativi, svetta il residenziale, che copre l’88% del mercato, rispetto al 12% del retail. La percentuale di fatturato delle nuove costruzioni, 47,2%, denota un segnale positivo in un comparto strutturalmente in crisi. Un dato che, si spera, ci proietta in un secondo semestre più vitale per il settore del nuovo, e, di conseguenza, in più business per le aziende e i professionisti della domotica. Il fatturato legato al business con gli installatori è al 59,7%, mentre il system integrator genera il 23,3% del fatturato. Anche in questo caso però valgono le specializzazioni produttive delle singole aziende.

A livello di canali di vendita, la distribuzione copre il 65,1% del fatturato, e la vendita diretta il rimanente 34,9%.

L’integrazione è una realtà

Tutti gli indici che indicano la realizzazione di impianti integrati sono aumentati, segno che la convergenza digitale sta davvero prendendo piede. I dati presentati da Hut rappresentano quindi una risposta anche a chi realizza l’integrazione concretamente. Vediamo come nelle percentuali seguenti:

  • Impianti domotici che integrano smart lighting: 59,2%
  • Impianti domotici che integrano sicurezza e video sorveglianza: 46%
  • Impianti domotici che integrano audio/video: 11,4%

Le ultime novità sul mercato della domotica e sulle iniziative promosse dal gruppo Hut su www.smarthut.it

Laura Baronchelli

ASSODEL (Associazione Distretti Elettronica – Italia)

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