Intel e Altera il primo di giugno hanno annunciato l’accordo per cui Intel acquisirà Altera per 16,7 miliardi di dollari (ovvero 54$ per ogni azione) in cash. E’ sicuramente l’acquisizione più consistente e dispendiosa che Intel ha portato a termine in questi ultimi anni e dimostra ancora una volta la mancanza di crescita organica del settore che richiede (per crescere) consolidamenti.
Nel comunicato stampa si legge: “l’acquisizione accoppierà gli avanzati processi di produzione e di prodotto di Intel con la tecnologia di punta negli FPGA di Altera. Ci si aspetta che la combinazione consenta nuove classi di prodotto per rispondere alle esigenze dei clienti nei segmenti di mercato dei data center e dell’IoT. Intel pianifica di offrire le FPGA di Altera con i processori Xeon come prodotti integrati altamente customizzati. Le due aziende si aspettano anche miglioramenti nei prodotti di Altera grazie al migliore modello di progettazione e di produzione di Intel”.
Altera
Come già detto, nel fiscale 2014 ha fatturato 1,93 miliardi di dollari con una crescita del 12% ma ancora sotto il massimo di 2,06 miliardi toccato nel 2011. E’ l’unico vero antagonista di Xilinx nel mercato delle FPGA ad alte prestazioni e tecnologicamente avanzata: “le FPGA di fascia alta Stratix 10 sono nello stadio finale di sviluppo con le prime spedizioni pianificate per l’autunno del 2015 e saranno le uniche FPGA con tecnologia FinFET a 14 nanometri sul mercato”.
Non tutti sono d’accordo
Ma tra gli analisti di mercato c’è chi non concorda con le dichiarazioni ottimistiche del Ceo di Intel. Per esempio Ambrish Srivasta, analista di BMO Capital Markets ha abbassato il rating di Intel e ridotto il target price da 44 a 33 dollari (in questo momento Intel quota 32.3$ in leggera discesa) commentando che “l’acquisizione è stata troppo costosa, che Intel non otterrà alcunché da questa operazione se non l’aumento del suo indebitamento.”
Franco Musiari