Come si è comportata la distribuzione elettronica italiana nel secondo trimestre del 2017? Ce lo riporta Assodel (Federazione Distretti Elettronici – Italia) che, durante l’incontro del 20 luglio, ha tastato il polso al mercato.

Nel complesso, il settore ha riportato una crescita del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Ytd).
I semiconduttori si sono comportati bene, recuperando la parziale delusione del primo trimestre con un Ytd al +8,5%. Anche IP&E e sistemi hanno riportato dati tra l’8 e il 9%.
L’indice book to bill è positivo 1.06.

Possiamo quindi dire che si sta mettendo fieno in cascina…

 

Distribuzione elettronica italiana: uno sguardo da vicino

Guardando al comparto dei semiconduttori, si sono comportate particolarmente molto bene le famiglie di memorie, sensori, analogici e logiche, con un Ytd oltre il 10%.
Gli opto hanno registrato dati brillantissimi.
Sono stati soprattutto i LED a riportare una flessione, sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il tendenziale per i LED è stato del -6,5%, trainato dalla flessione dei LED bianchi (specialmente array).
Infine, i micro hanno riportato un -7% rispetto al quarter precedente anche se l’Ytd è stato positivo.

Il settore degli IP&E ha dato risultati decisamente interessanti. Si parla di 95 milioni di euro, pari al 27% del totale paniere distribuzione. Le famiglie che si sono comportate meglio sono state resistenze e passivi, con dati al di sopra della media. Un po’ meno bene condensatori e connettori.

I sistemi hanno riportato un andamento discordante, con alcune famiglie (il wireless) in forte calo e altre (display) in forte crescita.

 

E il resto del mondo?

A livello mondiale, il mercato sta crescendo. Secondo SIA, l’indice tendenziale (Ytd) è stato al +22,6%, con Europa al +19%.

Le previsioni per 2017 parlano di una crescita a due cifre, intorno all’11% a livello mondiale e al +8% a livello europeo.

 

Qualche preoccupazione sui lead time

I presenti all’incontro Assodel hanno confermato che i lead time, specialmente per quanto riguarda gli attivi, continuano ad aumentare. Per alcuni prodotti stiamo salendo a 36/42 settimane. Ecco anche perché il book to bill sembra avere dei numeri importanti.

Il mercato è schizofrenico. I grandi clienti hanno già pianificato tutto il 2018 e questo potrebbe determinare un calo del booking in Q4.

Di fatto, a settembre il mercato dovrà scontrarsi con grossi problemi di consegna.