Ecco le opinioni e i commenti a caldo di distributori e manufacurer (oltre 50) presenti all’incontro di mercato di Assodel del 7 novembre. Un modo per capire le evoluzioni del mercato e cosa aspettarsi dal prossimo futuro.
Maurizio Maitti, Elettromeccanica ECC
Mi ritrovo nei numeri presentati da Assodel per il Q3 2017. Penso che quest’anno nel complesso andrà bene, mi sembra che stiamo assistendo a una ripresa strutturale.
Mi spaventa però il book-to-bill, specialmente nei connettori. Alcuni ordini in Q2 a mio avviso sono frutto di doppi ordini drogandone il valore. In Q4 mi aspetto qualche cancellazione e che l’anno possa chiudersi a un +3/5% (sui connettori).
Gabriele Braga, Arrow Electronics
Personalmente sono un inguaribile positivo e cerco sempre di cogliere il meglio delle informazioni che ci arrivano.
Questo mondo ci stupisce ogni giorno ed è una cosa positiva. Nessuno l’anno scorso aveva previsto che ci sarebbe stata una crescita del 20% a livello mondiale. Il che significa che anche i più negativi (gli stessi analisti) a volte si devono ricredere.
L’Italia va più piano degli altri e anche questo è positivo. Il nostro è un mercato frammentato, piccolo, che non è legato all’andamento dei grandi mercati consumer. Per crescere facciamo fatica, certo, ma abbiamo una dinamica meno nervosa e di maggiore stabilità.
Penso che un mercato che cresce del 10% possa dare soddisfazioni a chiunque. Penso però che questa sia l’occasione per guardare veramente a quello che sta succedendo. Non dobbiamo sederci sugli allori, dobbiamo guardare ai problemi e ai cambiamenti strutturali intorno a noi che sono inarrestabili.
Vi dò un dato: del valore di mercato dei semiconduttori, oggi ci sono 7 produttori che fanno più del 60% del mercato totale. Due anni fa erano 12 (che oggi si sono uniti).
Le M&A sono dinamiche che avvengono al di fuori del mercato italiano. Ma le conseguenze ci sono per tutti. Di fronte a una diminuzione di fatturato, i manufacturer vengono a cercare i soldi altrove. E spesso le cercano nei margini con i distributori, che calano ulteriormente.
Dobbiamo ragionare su come affrontare questo cambiamento… I distributori cambieranno: o si specializzeranno o diventeranno più bravi a coprire il mercato in modo diverso.
Il mercato ora ci offre l’opportunità di guardarci intorno. Cogliamola!
Marcello Di Gregorio, Harting
Anche noi ci ritroviamo nei dati di Assodel. Vorrei fare però due considerazioni: c’è stata nel 2017 una stasi del mercato transportation, soprattutto ferroviario. Stasi che dovrebbe riprendersi con nuovi progetti che colmeranno questa mancanza.
Inoltre, il cambio di tecnologia è un dato che stiamo riscontrando, specialmente nel mondo industriale. L’Industry 4.0 sta creando nuovi standard. C’è una ricerca continua anche nel settore della connessione, che deve essere più performante, intelligente e deve supportare uno scambio di dati sempre più importante.
Alle aziende produttrici come noi è richiesto di stare al passo coi tempi con un cambio di velocità sempre maggiore in termini di innovazione e nuove tecnologie, cosa che in passato non era così accentuata nel nostro settore.
Roberto Falaschi, Phoenix Contact
Crediamo che gli incentivi che il Governo ha dato in tema di Industry 4.0 abbiano dato una bella accelerazione sia nell’elettronica sia nell’automazione. Il trend Industry 4.0 continuerà anche nei prossimi anni. Speriamo che anche gli sgravi fiscali proseguano. In generale, abbiamo registrato una buona crescita nei settori più importanti.
Il vero problema è fare dei budget centrati e stare dietro alla produzione. Con tassi di crescita così importanti e previsioni che invece non sono così certe, bisogna correre dietro alla produzione per cercare di fornire materiali in tempi adeguati.
Riccardo Brugnoli, STM
Il problema sui tempi di consegna c’è. Negli anni passati gli investimenti fatti non sono stati così intensi. Si pensava si fosse in presenza di una “bolla”. Ma non è stato così. STM sta investendo molto in questo momento in Italia. Ma sicuramente in questo momento stiamo soffrendo con le consegne, almeno fino a Q2 2018.
L’evoluzione del mercato è molto più veloce di quanto non sembri.
Carlo Romiti, Seoul Semiconductor
I dati Assodel rilasciati per i LED sono realistici. C’è eccesso di offerta rispetto alla domanda. E non vediamo aumento di prezzo. Quelle che sembravano essere nicchie, sono diventate commodity. Array: i prezzi sono scesi drasticamente rispetto ai volumi.
Sfida per il futuro? Bisogna cercare una value proposition diversa: integrarsi. Come stiamo facendo, per esempio, alleandoci con Casambi per una offerta più integrata.
Marco Cassi, TDK
Mi ritrovo nei numeri per gli IPE. Doppio digit e pancia piena. So che “Allocazione” è una brutta parola ma bisogna dire che alcuni prodotti, come i condensatori ceramici, sono in allocazione per tutto il 2018. Oggi si dice che il colpevole sia l’automotive, per via della crescita di richiesta di elettronica nelle auto, con numeri impressionanti.
Una cosa è certa: di materiale non ce n’è…. Si parla anche di +30 settimane!
Giuseppe Gustinetti, gruppo Special-Ind
Il mercato automotive è sicuramente in crescita. Ma non sento parlare di un settore che a me preoccupa dal punto di vista dell’allocazione: domotica e building automation.
Non sottovalutiamolo.
Giampaolo Bertelli, Murata
Teniamo presente che in uno smartphone, siamo passati ad aver da 500 pezzi (condensatori) a circa il doppio nel giro di 3 anni. I condensatori sono molto più piccoli… quelli che vengono penalizzati sono i prodotti più grandi per industriale.
Nell’IoT, ci aspettiamo una grossa richiesta per applicazioni domestiche. Ma anche l’automotive sarà un settore con numeri davvero importanti. Pensiamo ad esempio al sistema start and stop per tutte le auto, come sembra che succederà. Questo potrà drenare fino al 10% della capacità produttiva di capacitor.
Il 2018 sarà un anno difficile sul fronte dei materiali.
Renzo Leva, Assodel Foundation
Vorrei chiedere come pensate che possa cambiare lo scenario della distribuzione di fronte ad un cambiamento di strategia di un grosso produttore di componenti. Questo produttore ha deciso di seguire direzionalmente anche clienti di medie dimensioni solitamente seguiti dalla distribuzione; strategia che potrebbe essere seguita anche da altri.
Gabriele Braga, Arrow Electronics
Alcuni grandi produttori hanno fatto una scelta: lasciare la distribuzione e andare in diretta cambiando modello di business. Stiamo parlando di un produttore in particolare che rimane tra i top 3 del DTAM italiano. Ma dobbiamo ricordare che in vent’anni che vivo nel mondo dell’elettronica questo fornitore ha cambiato strategia di marketing almeno cinque volte. Altra considerazione è ahimè che questa decisione molto probabilmente prescinde dalla realtà italiana, al massimo può essere pilotata dalla realtà europea. Come conseguenza questa scelta manca di prendere in considerazione la realtà del tessuto delle PMI italiane e delle relative problematiche!
Inoltre per vedere il risultato di un cambio di strategia e per capire se la sua scelta avrà successo servono almeno cinque anni!
Pino Cosenza, Rutronik
È un problema di margine. Un tempo i manufacturer riconoscevqano un 20% di margine alla distribuzione. Ora invece si sono resi conto che andando in diretta riescono a guadagnare di più. Questo è il fenomeno scatenante. Il punto è: come gestiamo questo cambiamento di business model? Deve cambiare il modello del distributore.
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