a cura di Silvio Baronchelli

Se dovessi dare una sensazione di “dove” siamo finiti nelle dinamiche del mercato, direi che siamo – più o meno tutti – nel mezzo di una palude che obbliga a sforzi violenti per rimanere sia a galla ma anche, più semplicemente, in movimento o, se preferiamo discorsi più apocalitticii (ma non per questo meno significativi), ci troviamo a dover sopravvivere come i nostri primitivi antenati nei movimenti in atto tra le placche continentali.

Ormai a contendersi spazi e territori c’è l’Asia (che giustappunto ha appena chiuso con un abbondante + 10% la propria crisi pandemica) e che condiziona gli spostamenti “spaziali” dei territori limitrofi (Giappone, Taiwan, Corea, ed affiliati Singapore, Hong Kong, Malesia e quant’altri). 

Tutto questo senza ovviamente dimenticare gli Usa:mche hanno ricuperato lo sprint (per altro impostato da Trump, ma ora attivato palesemente da Joe Biden

Sul resto, la nostra UE conta sostanzialmente sulla Germania e su un organizzato gruppetto scandinavo (che la hanno eletta a loro riferimento). Del resto, alla vecchia Europa già poco spostano i matrimoni reali inglesi (sic) molto validi sul fumo della comunicazione, ma non sull’arrosto economico!). Importante parrebbe che ne parlino tutti; anche se è pur vero (come dicono a Roma )  “…se nun poi magnà … te poi sempre consolà  con l’aglietto (quello che è messo sulla bruschetta…)

Tornando a noi: se questa può esser una raffigurazione al momento di una situazione mondiale piuttosto esemplificata, l’insieme potrebbe essere descritto come gli scontri avvenuti nei secoli – sin dall’inizio della pangea – sul nostro pianeta. Allora, i terremoti e le estinzioni di massa hanno accompagnato varie centinaia di millenni di lenta strutturazione dell’orbe terraqueo… oggi il nostro ‘frammento di tempo’ attuale ci porta a una analisi ovviamente meno macro ma (volendo) altrettanto  esemplificativa tra le grandi aree geografiche che – se allora allora pilotavano la deriva dei continenti – oggi, a ben guardare, condizionano quelle economiche della produzioni sempre più  ‘smart’: dall’automotive alla energia, al power, alla automazione e alle varie city ecc., rivoluzionando la dinamica  macroeconomica terrestre.  

Nel concreto, tutto questo se utilizziamo (noi) per semplicità un concettuale “micro-comune multiplo” allo scenario e a quant’altro è collegato al flusso della componentistica, una volta di più si dimostra come il “componente” ha la memoria corta e di saper …”poco predicare bene… ma molto razzolare male” visto che ormai le 50 settimane sono divenuto uno standard utilizzato sul mercato per rispondere cosa e come” al Customer.

Da qui lo standard fittizio (quello, appunto, delle 50 settimane) utilizzato dai costruttori per dare loro una risposta alle varie domande con il risultato di “ scontentare tutti, è l’unica effettiva soluzione che comunque non fa gioire nessuno per il male comune..”

Del resto (ed è quello che ai manufacturer S/C più interessa) le filiere di produzione nella componentistica possono utilizzare la situazione a propria  deresponsabilizzazione verso tutte le accuse che si elevano dalla platea degli utilizzatori.

Altra soluzione applicata è il sistema di scalare le gerarchie interne (ai costruttori) – ovvero …voglio parlare con il Capo e se lui non c’è, con il  capo  del capo’-  perché io, costruttore di end equipment…non posso accettare che la mia attività industriale sia messa in ginocchio dalla mancata  consegna di chip (per altro) ordinati per tempo  ecc.. Sistema di gerarchie con gli oggettivi limiti nel fatto che (anche arrivati al vertice) la possibile soluzione (ammessa che ci sia) si spegne forzatamente, quale che sia il vertice.

E tanto per usare un altro detto  delle nostre parti… Se ghe né mia, ghe n’è mia! Al proposito è ormai citato l’esempio della Merkel che si è direttamente interposta verso il CEO (fornitore indiretto e strategico) e che ha ricevuto “picche” come aspetto lampante dei limiti alla possibilità di  poter risolvere il tipo di problematica in questione con ‘forniture ad personam!

Mettendoci, pure, gli occhiali e cercando di vedere come meglio scansare i tremiti e le scosse ddel sistema logistico, uno (o meglio) il punto da prioritizzare è il mantenere ed accrescere la capacità di collaborazione

Una volta preso atto che da soli non si va lontani; quello di agire insieme coordinando competenza e iniziative rimane sempre la via ancor più che obbligata per rimanere sulla piazza. Anche se tutto questo può apparire eufemistico in questi transitori di forti cambiamenti.

Se torniamo all’esempio folkloristico iniziale (dei cataclismi e della crescita e/o sopravvivenza delle grandi imprese) lo scenario geo-economico ipotizzato mostra da un lato la tendenza worldwide in continua diminuzione della Medio impresa (solo parzialmente compensata dal crescere delle Piccole e Medie industrie). Nonostante i supporti e aiuti che ogni media piattaforma comunque ibrida e reattiva ad ogni opportunità ingegneristica o applicativa offerta dal mercato cerca di riversare sui potenziali sopravvissuti.

Cosa succede e cosa (noi) facciamo in pratica?

Innanzi tutto occorre rispolverare un calendario (nostro) e rimetterci un po’ di smalto su contatti e programmi che abbiamo avviato

Partiamo dagli incontri:

Colloquio in giugno programmato  con Luciano Pini : Pres. Anie componenti subito dopo la elezione del nuovo Presidente della Federazione nella ipotesi di dare continuità al confronto sui dati di mercato – raccolta attualmente in stand by al loro interno

Incontro 4 Maggio -in modalità on line – Assodel primo quarter. Che ha visto la partecipazione di oltre 80 aziende e di cui scriveremo un post nei porssimi gioni

Incontro 6 Maggio – con l’assessore alle attività produttive – Reg Lombardia – Guido Guidesi tramite Sistema Impresasi veda news relativa

Webinar 25 maggio sulle infrastrutture di ricarica e il ruolo dell’elettronica negli sviluppi futuri che vede la partecipazione dell’intera filiera

Tavola rotonda – 9 Giugno  Assodel/Idea argomento Supply chain  disruption – just in time or just too late

Evento Power – 23 /24 giugno mirato a ristabilire colloqui ed iniziative nel mondo degli operatori del settore

Convenzioni/collaborazioni e progetti con i gruppi di lavoro Formazion: Paul Balassano; Pcb: Luca Giovelli; Credito: Roberto Barbieri

Formazione con Istituti ed Enti per stages di addestramento, Gruppi di lavoro e di ottimizzazione delle risorse

Accordi con testate (Tecniche Nuove – rivista Pcb) per visibilità continua e programmi di iniziative per una Manifestazione tra operatori in co-partnership con Norimberga per un evento per ristabilire l’attivazione di incontri fattivi!

Baronchelli

ASSODEL (Associazione Distretti Elettronica – Italia)

CF: 97719890150