È stata un’ottima partenza dell’anno quella fotografata da Assodel per il mercato della distribuzione elettronica italiana. Stando alle rilevazioni effettuate dall’associazione italiana dei distretti di elettronica, il primo trimestre 2016 è partito con il piede giusto, riportando dei dati molto positivi: +26,3% rispetto al trimestre precedente e +15,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un valore complessivo di 317,5 milioni di euro e un indice book-to-bill pari a 1,06.
I semiconduttori, in particolare, hanno registrato un trimestre record, con un valore di 213,4 milioni di euro di fatturato, il più alto dal Q2 2007, e una crescita anno-su-anno del 16,8%. Tutte le famiglie si sono comportate bene, con valori superiori alla media, tranne discreti, memorie e opto che, seppure in crescita, hanno segnato dei rallentamenti.
Gli IP&E non hanno avuto risultati altrettanto straordinari. La crescita sul primo trimestre 2015 è stata del 10% circa per un valore di mercato di 86,8 milioni di euro. I sistemi, infine, hanno riportato livelli record, in particolar modo il wireless, riportando un valore di 5,2 milioni di euro.
L’apparenza inganna?
Attenzione però a non farsi ingannare dalle apparenza.
Nonostante il primo trimestre 2016 sia andato bene, anche in conseguenza a quanto avvenuto alla fine del 2015, i soci Assodel non si dicono così ottimisti per il resto dell’anno. I partecipanti all’incontro di mercato Assodel – svoltosi per l’occasione l’11 maggio all’interno dell’EWD Fortronic – segnalano che il mese di aprile ha avuto una battuta d’arresto e che i primi sentori su maggio non lasciano presagire un secondo trimestre altrettanto positivo.
Di fatto, la nostra situazione strutturale continua a essere critica e quanto sta accadendo a livello internazionale nell’economia mondiale sta facendo diminuire la fiducia nelle aziende. Una concorrenza più agguerrita e una marginalità sempre più risicata rendono ancora più complesso e difficile il ruolo del distributore, sempre più compresso tra fornitore e cliente.
All’orizzonte, si profila infine il pericolo di una svalutazione del dollaro, che potrebbe influenzare l’andamento e i risultati del settore.
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