Maurizio Maitti, presidente di Assodel (Associazione Distretti Elettronica – Italia) analizza il report sull’Osservatorio sul Credito. Una maggior soddisfazione nel rapporto tra banche e imprese c’è, ma evidenzia la necessità di unire le forze, specialmente nel comparto della distribuzione elettronica…
Osservatorio Credito: la visione di Assodel
L’accesso al credito è un aspetto fondamentale per lo sviluppo delle imprese. Ma qual è il loro grado di fiducia nelle banche, che erogano i crediti? Secondo i dati dell’Osservatorio sul Credito 2018 realizzato dal CRIET (Centro di ricerca interuniversitario in Economia del Territorio) e dall’AINM (Associazione Imprenditori Nord Milano) e dal relativo report “appare chiaro che le aziende hanno registrato un livello di soddisfazione in miglioramento rispetto a tre anni fa. Nel 2018 siamo arrivati a una soddisfazione del campione del 88%, mentre nel 2015 si era attestata al 83%. In particolar modo appaiono positivi l’accesso al credito ordinario e la trasparenza delle procedure operative”.
Lo afferma Maurizio Maitti, presidente di Assodel, l’associazione che ha promosso la realizzazione del report dedicato. “Tuttavia, in una scala da 1 a 5 ci posizioniamo intorno al 3,5 e questo oggi non è un punteggio edificante”.
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Secondo i dati dell’Osservatorio traspare un atteggiamento maggiormente positivo delle imprese nei confronti delle banche. Quali sono i motivi di un migliorato giudizio in tema di credito?
“Penso abbiano influito in pari misura il rating sempre più positivo delle aziende in cerca di credito, grazie al generale miglioramento del quadro economico, e la grande disponibilità di denaro delle banche.
Oggi si assiste a una situazione decisamente inedita: alle banche conviene prestare denaro a tassi molto bassi, purché i creditori siano sufficientemente solidi, piuttosto che avere liquidità che costa per il solo fatto di esistere.
Inoltre anche all’interno del sistema bancario la competizione è sempre più forte e questo non fa altro che aumentarne l’efficienza, da qui la maggior attenzione alle necessità dei clienti in termini di prezzo del credito e di procedure operative più user friendly”.
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Quali vantaggi per le imprese che operano nell’elettronica con uno scenario propositivo in tema di credito?
“Le aziende che si occupano di elettronica e in particolare di distribuzione hanno estrema necessità di accesso al credito anche solo per la gestione operativa delle proprie attività: parliamo, infatti, di un settore che acquista principalmente da produttori asiatici o americani con conseguenti tempi di pagamento molto brevi, mentre vende a clienti italiani con tempi d’incasso notoriamente molto lunghi.
È evidente che le nostre aziende, soprattutto quelle medio-piccole, trovino nell’accesso al credito, se favorevole, un vantaggio competitivo non indifferente.
Inoltre anche nel nostro settore assistiamo a un progressivo e inesorabile processo di internazionalizzazione, che per definizione necessita di supporto qualificato e il sistema bancario è un valido partner non solo quale fornitore di liquidità, ma anche come consulente all’internazionalizzazione stessa”.
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Quale importanza avrebbe ragionare in maniera più collaborativa tra imprese del settore?
“Il detto l’unione fa la forza è applicabile quasi sempre e, nel nostro caso, quanto più riusciremo a far sentire all’unisono la nostra voce, tanto più potere contrattuale potremo ottenere dalle nostre interfacce, siano essi fornitori che clienti.
Per contro in una logica do ut des dobbiamo anche essere disponibili a spenderci in prima persona per dare ai nostri interlocutori buone ragioni per considerarci interessanti all’interno dello sviluppo della filiera. Mi auguro che tutti i soci Assodel siano sempre più sensibili nel prestare attenzione alle richieste di condivisione delle informazioni che ci arrivano dal mondo, che ancora troppi considerano esterno, ma che in realtà è parte dello stesso universo produttivo”.