La Brexit ha acceso i riflettori sull’oro, ma anche l’argento ha accelerato, addirittura battendolo: dal giorno del referendum, il metallo ha guadagnato quasi il 20% e a inizi luglio ha per la prima volta in due anni superato la barriera dei 21 dollari l’oncia. L’argento vince anche sulla distanza, con un guadagno del 47% da inizio anno, che surclassa il +27% dell’oro, anche se per entrambi la performance è eccezionale. “L’argento – spiega a Bloomberg Sun Yonggang della cinese Chaos Ternary Futures – è stato preso di mira dagli investitori dopo che la Brexit ha risvegliato l’aspettativa di sforzi concertati da parte delle banche centrali per un ulteriore taglio dei tassi di interesse”.
Il metallo è sempre stato soggetto a maggiori oscillazioni di prezzo rispetto all’oro, in quanto ha un mercato molto meno liquido (il che tuttavia favorisce manovre speculative). Ora i due metalli sono favoriti dagli stessi fattori: “L’incertezza sulla Brexit genera domanda per beni rifugio – sintetizza Georgette Boele di Abn Amro -. Allo stesso tempo i mercati stanno smettendo di scontare rialzi dei tassi Fed». Secondo alcuni analisti anche il fatto che l’argento abbia maggiori impieghi industriali è un punto a favore.